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tra le librerie di Jimbocho*
la scorsi là
e mi sembrò averla già letta
o scritta
o vista
nel mio universo
microscopico e solitario.
sentii il cuore saltare
come lo stacco dal trampolino
il tuffatore.
(…riuscii a sentirne anche lo splash).
entrai al Sabouru
e capii
cosa significa leggere
e trasferire su una pagina
parte dell’anima e a volte la totalità.
feci strada tra pile e pile di libri
e trovai
altre colonne di poesie lette
o scritte
o sviste
che svettavano
maestose e invalicabili
come Teatri Greci
o gradoni di piramidi Azteche
in un’atmosfera di sesso surreale
d’estrema pacatezza.
non avevamo mai pianto
lacrime così felici:
occupavano
all’incirca due tatami
ostinata_mente.
© Domenico Garaffa
*
Sabouru: tradizionale kissaten di Tokyo con la particolare facciata in legno molto probabilmente ispirata ai nativi americani, con maschere africane, e draghi alle pareti in un ambiente accogliente, bujo e fumoso. Sabouru significa "saltare la scuola", quindi era ed è normale trovarci all’interno studenti universitari. Si trova a Jimbocho, distretto di Chiyoda – Tokyo.
Jimbocho conosciuta anche come la città dei libri, dove, ogni anno ad ottobre, si organizza il festival del libro, durante il quale le numerosissime librerie del distretto allestiscono, lungo tutte le stradine, delle bancarelle stipate di qualsiasi tipo di testo usato.